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Interviste

Air Tattoo 2023

Presenza dell'Aeronautica Militare all'Air Tattoo 2023

In occasione dell'Air Tattoo 2023 il Col. Stefano Pietropaoli, Capo del 2° Ufficio "Relazioni Esterne" del 5° Reparto "Comunicazione" dello Stato Maggiore Aeronautica, ci ha gentlmente concesso questa intervista, che riportiamo integralmente.

Perché l’Aeronautica Militare è sempre presente all’Air Tattoo?
Questo tipo di manifestazioni aeree ha un grande richiamo in termini di partecipazione e di pubblico. Il Royal International Air Tattoo è sicuramente una delle più grandi, che attrae decine di migliaia di spettatori, e vede la partecipazione di una miriade di supporter, quali aziende, realtà istituzionali, associazioni per la promozione della ricerca in molti campi e tanti altri. Per non parlare poi del fatto che la manifestazione, grazie al legame con il Royal Air Force Charitable Trust, devolve una parte significativa degli incassi ad iniziative di beneficenza.

Partecipare a questo tipo di manifestazioni per l’Aeronautica Militare ha un triplice significato, con diversi benefici.

Innanzitutto, come dato più ovvio, la possibilità di esibirci ci permette di dimostrare e “raccontare” al mondo le nostre capacità, le nostre competenze e la nostra professionalità. Ciò contribuisce alla nostra immagine di Forza Armata matura, solidamente radicata nella tradizione ma aperta al futuro ed all’innovazione. Questo contesto ci aiuta inoltre a consolidare un rapporto di fiducia con la popolazione non solo del nostro Paese, ma anche degli alleati.

In secondo luogo, potersi esibire insieme a colleghi di molti altri Paesi ci permette di consolidare quei legami che possono fare la differenza nel mondo “reale”, in contesti operativi, al di là del mero sfoggio della capacità di volare e di effettuare manovre complesse e spettacolari.

Infine, ma non è meno importante degli altri aspetti, il rischieramento presso la base aerea di Fairford ha costituito un test efficace anche delle nostre capacità logistiche e di pianificazione. Portare qui un così imponente schieramento di uomini e assetti richiede un’attenta pianificazione e una gestione minuziosa di innumerevoli aspetti logistici. Sono tutti fattori che rivestono un’importanza fondamentale anche in caso di attività operative reali ed una manifestazione aerea del genere è quindi un ottimo banco di prova per testare queste capacità.

Perché la vostra presenza è così numerosa quest’anno a livello di uomini e mezzi?
Il Royal International Air Tattoo è tra le manifestazioni aeree più importanti al mondo. Per questa edizione, gli amici inglesi hanno inserito tra i temi portanti dello show proprio il Centenario dell’Aeronautica Militare. Non potevamo che onorare questa manifestazione di stima e vicinanza con una presenza significativa e con l’intento di dare il nostro meglio, come siamo abituati a fare in ogni circostanza.

riat1 1920Per un impegno e una trasferta così importante quale sforzo tecnico/logistico ha dovuto affrontare l’Aeronautica Militare?
E’ stato uno sforzo sicuramente significativo. Non si limita infatti semplicemente ai voli di trasferimento, ma si tratta anche della mobilitazione di diverse articolazioni della Forza Armata, che si sono attivate per fornire un supporto aderente, costante ed efficace ad un rischieramento particolarmente imponente per diversi giorni. Come detto sopra, è stato un ottimo banco di prova, che ci ha fornito un riscontro utile anche per il futuro.

Scontando il fatto che i velivoli siano arrivati in autonomia, c’è stata la necessità di aviotrasportare delle attrezzature a supporto del rischieramento?
La capacità di proiezione, ossia di portare assetti, personale e tutto l’occorrente per condurre le attività anche in teatri operativi molto distanti dalla madre patria, è una delle caratteristiche fondamentali dell’Aeronautica Militare. La base di Fairford, grazie a questa capacità, è praticamente “dietro l’angolo”. Al netto del supporto estremamente efficiente fornito dall’organizzazione del RIAT, utilizzando i velivoli da trasporto strategico (C-130J e KC-767A), abbiamo portato con noi tutte le attrezzature necessarie per operare.

L’Air Tattoo è l’unico grosso evento a cui partecipa l’AM?
L’Aeronautica Militare, compatibilmente con gli impegni operativi e addestrativi, cerca di mantenere una presenza nei maggiori air show internazionali, dopo aver valutato attentamente le risorse disponibili ed i ritorni in termini rappresentativi e addestrativi. Agli show internazionali bisogna poi aggiungere le numerose esibizioni sul territorio nazionale, che coinvolgono sia la Pattuglia Acrobatica Nazionale che gli altri assetti della Forza Armata. Qui voglio ricordare l’ultima grande MAF a Pratica di Mare, a giugno, per celebrare il Centenario dell’Aeronautica Militare, che ha avuto un grandissimo successo di pubblico.

Questo evento è occasione di confronto tecnico con le altre forze presenti?
Assolutamente sì. Queste esperienze servono sia a rinsaldare i legami professionali con i colleghi di altre forze aeree, sia a permettere di confrontarci e ricavare spunti utili per migliorarci. C’è molta stima reciproca e rispetto, ed ogni occasione viene colta per imparare dagli altri.

Quanto sono importanti questi eventi per l’avvicinamento del pubblico all’A.M.?
Le manifestazioni aeree sono estremamente importanti per la comunicazione della Forza Armata. Costituiscono un’occasione perfetta per far vedere alla gente comune una sintesi efficace delle nostre capacità operative. Il rombo possente al passaggio dei velivoli da combattimento, le dimostrazioni di ricerca e soccorso di persone in difficoltà degli assetti SAR, le meticolose procedure di rifornimento in volo e le evoluzioni aggraziate della Pattuglia Acrobatica Nazionale: tutto ciò costruisce una sorta di racconto efficace ed accattivante. Il risultato lo vediamo nei nasi puntati all’insù e nelle espressioni di meraviglia del pubblico. E anche nelle domande di iscrizione all’Accademia Aeronautica di Pozzuoli, ovviamente …

Visto il riscontro a livello internazionale dell’Air Tattoo e del grande successo di quest’anno di Pratica di Mare, è ipotizzabile dare continuità al nostro evento nazionale visto il grande sforzo logistico/organizzativo?
Certamente, come dicevo poco fa, una volta effettuate tutte le valutazioni nel merito, che coinvolgono diverse articolazioni della Forza Armata, si deciderà su quali manifestazioni investire e quante risorse allocare. Quello che è certo è che le decisioni prese terranno conto sempre del rapporto tra benefici e costi, che deve essere sempre “maggiore di uno”, per così dire.

Per la partecipazione all’evento quanto tempo avete dovuto dedicare all’organizzazione della vostra presenza?
La pianificazione di un rischieramento come questo, mutatis mutandis, non è molto diversa da quella per un’esercitazione o un’operazione vera e propria. Questo è uno dei benefici insiti nella partecipazione a queste manifestazioni: ci consentono di addestrarci anche nelle attività di pianificazione, di gestione logistica e di comando e controllo. La partecipazione ad un evento del genere viene di solito decisa l’anno precedente. Poi si procede per step successivi, coinvolgendo di volta in volta i vari Reparti e tutti gli attori che dovranno gestire le singole attività. E’ un processo lungo e costante, che accelera nelle ultime settimane, quando ci si avvicina all’evento vero e proprio.