Sulle ali del vento. Intervista a Flavio Ambrosini, presidente dell'Associazione Volovelistica Scaligera.
03 maggio 2023 | Di Beppe Bergamini
Nell'ambito della passione per il volo, il mondo degli alianti, o meglio del volo a vela, ha sempre avuto un ruolo particolare, venerato da chi lo frequenta ma poco conosciuto o non del tutto approfondito anche per chi ha fatto di questo mondo la sua vita.
Per conoscere meglio tutto quello che ruota attorno al volo a vela, ci siamo affidati all'esperienza ed al ruolo dell'avvocato Flavio Ambrosini, presidente dell'Associazione Volovelistica Scaligera che ha sede presso l'aeroporto di Verona - Boscomantico.
Signor a Ambrosini ci racconti intanto un po' di lei e di come è nata la sua passione per il volo?
“Sono nato nell’ottobre del 1956, a 17 anni prendo il brevetto frequentando i corsi di cultura aeronautica a Rieti. Sono figlio d’arte, mio papà era un pilota militare e siccome volava poco il sabato e la domenica, faceva istruttore di volo a vela non solo a Boscomantico. Io personalmente prendo il brevetto nel 1973 e in quel momento non ho neppure la patente di guida. In quel periodo non c'è neppure il volo a vela a Verona quindi giro altri club come Trento, Thiene, Cremona e proprio per questo si vola molto molto poco anche per possibilità economiche limitate.”
Com'è nato il volo a vela a Verona?
“La sua storia inizia verso la fine degli anni '60 e finisce verso il 71. Dopodiché c'è un lungo buco sul volo a vela a Verona e si ritorna a parlarne nel 1985. Alcuni vecchi piloti tra cui il sottoscritto si ritrovano in cinque, sei e fanno rinascere la sezione della volo a vela all’interno dell'Aeroclub di Boscomantico, visto che per statuto l’aero club prevede le varie specialità. Per un gesto di apertura dell'allora presidente dell'aeroclub Giorgio Cometti nasce allora la sezione del volo a vela. Viene istituita anche una scuola di volo che però per vari motivi essendo all'interno dell'aeroclub viene un po’ in secondo piano visto che si preferisce il motore. Nel 1986 nasce comunque questo gruppo di appassionati e ripartiamo comprandoci e autofinanziandoci tra noi piloti acquistiamo un bellissimo biposto nuovo, un aliante ASK 21. Si inizia poi anche con la scuola, con una quindicina di allievi intorno agli anni 2000 comunque viene meno la sinergia con l'aeroclub. Decidiamo di spostarci in alcuni vecchi hangar di fianco all'aeroporto lasciati in decadenza dagli americani. In quel periodo nasce la società di volo a vela scaligera, un' associazione sportiva senza scopo di lucro. Da quel momento cominciamo ad avere anche dei successi a livello competitivo con gare sul territorio italiano anche con discreti successi a livello nazionale, io personalmente vinco la categoria promozione arrivando nei primi tre.”
Com'è impostata ora la AVS (Associazione Volovelistica Scaligera)?
“La AVS nasce come un gruppo di amici e tuttora è così. E gli amici storici ci sono ancora e sono ancora membri del nostro club. Le impostazioni della gestione sono rimaste così come decise a suo tempo da quando siamo nati. Le linee guida che abbiamo dato all'inizio sono rimaste tutt'oggi con un'impostazione democratica di tutta l’associazione senza privilegi alcuni.”
A questo punto bisogna fare la distinzione fondamentale tra le due attività tra il motore e il volo a vela: il volo a vela è semplicemente una cosa: è uno sport. Il volo a motore è fondamentalmente un hobby.”
Ci spieghi meglio per favore che la cosa è interessante?
”Certo, con piacere: normalmente con il volo a motore si fa semplicemente un giro turistico, si va sul lago o magari all’estero e poi si torna. Il volo a vela al contrario è assolutamente assimilabile a uno sport come la barca a vela: ci sono persone che con lo stesso meteo rimangono davanti al porto a fare qualche giro, in zona limitrofe, chi invece fa le attraversate, va dall'altra parte del lago o va su un'isola.”
Come siete organizzati a grandi linee?
“Abbiamo una gestione automatizzata con due tecnici tra i nostri soci, e siamo tra i pochi ad avere questo sistema, questo per poter sapere sempre con precisione chi c'è in aeroporto e chi è decollato e per gestire anche gli addebiti in conto anche a seconda della quota di sgancio, avendo poi tutti questi dati direttamente in segreteria.”
Quanti allievi avete avuto in questi anni?
“In 22 anni di attività gli allievi sono stati circa una trentina. Purtroppo c'è un altissimo tasso di abbandono visto che l'aliante è uno sport che richiede comunque una certa frequenza e una certa metodica nel volo e molto impegno e costanza. lo sport in sé ha bisogno di essere fatto in gruppo per la movimentazione del mezzo, per chi tiene l’ala prima del decollo, per chi ti aggancia al traino quando tu sei già all'interno dell'aliante. proprio per questo diventa uno sport necessariamente di squadra.”
Com'è il vostro ambiente di volo?
“Ognuno sa che il compagno di squadra è bravo a volare e, in un certo modo, si cerca sempre di cogliere i segreti dell'altro stile di volo proprio. Per questo è uno sport che non ha mai fine nell'imparare come tutti gli sport d'altronde, e come tutti gli sport si parte anche dalla preparazione fisica, dall'alimentazione e dalla gestione del volo il giorno prima. Consideriamo che nel nostro gruppo abbiamo cinque piloti ex militari e di cui uno su che ha volato anche con l'F104, ma ugualmente, pur con quella esperienza continuiamo ugualmente a scambiarci consigli, questo per dire che anche chi è un grande esperto di volo, anche militare, ha sempre da imparare anche da chi magari ha meno esperienza ma nella fattispecie sul volo a vela già vola da qualche anno.”
“Bisogna tenere presente - prosegue Ambrosini – che il pilota a motore imposta tutti i parametri e poi parte direttamente e come spesso succede una volta decollati, quando è in volo può permettersi di togliere anche i piedi dalla pedaliera, diversamente nel volo a vela ci sono da elaborare almeno tre, quattro decisioni al minuto e questo magari per cinque sei ore di volo.”
Può scendere nello specifico?
“Di fatto si tratta di una continua decisione di rotta, velocità, flap, controllo strumenti, controllo nel frattempo di altri velivoli a fianco o sopra o sotto di noi. Paradossalmente molti piloti militari che si sono avvicinati al volo a vela si sono un po’ stupefatti della strumentazione che hanno visto su di un aliante: per esempio i computer per la navigazione e i sistemi che rilevano altri alianti in volo vicino a noi, ma la cosa più importante è che questi ex piloti militari hanno capito che di fatto c'erano molte analogie nel volo e nella pianificazione tra il volo militare e il volo in aliante.”
Perché una persona dovrebbe avvicinarsi al volo a vela e non al volo a motore?
“Il volo a motore è un volo molto tecnico, formativo e ricco di procedure di controllo di strumenti e di parametri. il volo a vela è tutto questo ma poi abbiamo sicuramente più controlli e più parametri da valutare, come per esempio il fatto di essere sempre in sicurezza per capire se c'è una possibilità di atterraggio.”
Ci da un bell'aggancio, parliamo di sicurezza?
“Bisogna tenere presente che il fatto che sui nostri velivoli non è presente il motore è paradossalmente un fatto di sicurezza, perché come sappiamo da un momento all'altro anche il propulsore di un aereo ci potrebbe abbandonare e di conseguenza dovremmo in pochi secondi decidere come e dove arrivare a terra senza grossi danni, e questo è un parametro che indubbiamente genera molta ansia e molta preoccupazione. Ovviamente il pilota di volo a vela non vive come un trauma il fatto di non avere motore perché il volo in sé è totalmente e profondamente diverso dal volo a motore. Il motore non c’è quindi si vola senza.”
Possiamo considerare il volo a motore più pericoloso del volo a vela ?
“Il senso dello humor inglese negli anni 60 di chi era nell'ambiente era quello che la fase più pericolosa del volo a vela era quella dell'entrata in aeroporto con la macchina. È evidente che anche il volo a vela come tante altre attività non è assolutamente esente da problematiche e da incidenti. Possiamo dire che la manovrabilità dei nostri velivoli sia sostanzialmente alla pari di quella dei velivoli a motore. La gente di solito pensa che l'aliante sia un po una foglia al vento, in realtà gli alianti sono macchine che possono superare i 250 Kmh di velocità.
Parliamo un po' di tecnica di un aliante?
“Sono mezzi molto sviluppati, più di quanto si pensi, per dire, le winglet vengono inserite sui nostri velivoli nel 2009 ai campionati del mondo, Successivamente questo dettaglio è stato inserito anche negli aerei di linea per avere un risparmio di carburante ed un incremento nelle prestazioni di volo. Il volo a vela si può definire la Formula 1 del volo. Non per nulla molti ingegneri che studiano nel campo aeronautico e dei materiali compositi finiscono poi nel mondo della Formula 1. I progettisti di alianti hanno come obbiettivo il minimo assoluto della resistenza.”
Può farci un esempio dell'efficienza di un aliante?
“Per dare un idea, possiamo dire che in area standard semplicemente planando possono arrivare dal Baldo fino all'aeroporto di Boscomantico perdendo solamente 400 m di quota.”
Una delle criticità di questi mezzi quale po' essere?
“Un problema che sicuramente può avere il volo in aliante è quello delle collisioni. L'aliante per sua natura ha pochissima superficie quindi se messo in determinate posizioni si rischia di non vederlo in volo. Per questo è nato una quindicina di anni fa un sistema elettronico di rilevamento di altri velivoli vicino a noi chiamato Flarm.”
Come si calcola e come ci si prepara per un volo?
“Il range del volo a vela è assolutamente personale, sulla base delle condizioni esterne meteorologiche e personali, sapendo leggere il cielo e sfruttare le ascendenze. Le proprie capacità e l'allenamento fanno la differenza con la propria psiche e serenità. Si decide in tutta autonomia il rischio di andare a vedere se in quel punto c'è una termica oppure no. Poi bisogna tenere presente che in certi giorni sembra che ci sia una giornata molto bella in realtà poi si parte e si rivela assolutamente il contrario. C'è chi riesce a misurare la cosa subito e chi la misura un po’ dopo, e chi fa i conti magari in malo modo e rischia di trovarsi basso. Inevitabilmente tutto questo genera una fatica psicofisica operazionale molto più elevata di un volo a motore, dopo qualche ora di volo sull'aliante con questi ritmi si scende che si è stremati, il volo a vela è una continua elaborazione mentale e valutativa. Trattandosi comunque di uno sport alla fine vince chi riesce a vincere con la mente per riuscire a gestire un volo, con queste caratteristiche e tutti questi aspetti valutativi continui e costanti.”
Come mai a parità di giornata c'è chi riesce ad arrivare in Austria e tornare e poi invece c'è chi fa fatica ad arrivare fino alla nostra Lessinia ?
“La giornata ovviamente è la medesima per tutti ma c'è chi ha coscienza delle proprie capacità, delle proprie attitudini e riesce a capire meglio e a cogliere l'ambiente esterno per poter sondare tutti questi aspetti e andare avanti. Spesso insegnano i maestri che ad alti livelli il training autogeno aiuta molto per questa tipologia di sport.”
Parliamo di tempi e costi per un brevetto?
“La scuola di volo a vela è un insieme di normative incredibilmente immenso. Il brevetto prevede un minimo di 20 missioni, ed anche per quanto uno possa essere incredibilmente bravo fin dall'inizio, comunque le dovrà fare. Ovviamente solo l'istruttore capirà quando l'allievo sarà pronto e se saranno necessarie più missioni. Sulla base di questo possiamo dire che una cifra minima da cui partire per il conseguimento del brevetto parte dai 3.700 euro, che poi varieranno a seconda magari del numero di missioni in più che si dovranno fare per poter essere autonomi.”
Quanto può durare un volo in aliante?
“Possiamo affermare che nella bella stagione, quindi da marzo a settembre quando ci sono comunque i presupposti per fare voli relativamente facili potremmo anche quantificare, calcolando anche la fatica operazionale in un'ora, un'ora e mezza. Tempi di volo del genere sono abbastanza frequenti anche per chi non è un esperto aliantista. Consideriamo sempre che finché abbiamo il sole che picchia e che splende generalmente troviamo sempre energia perché il sole, scaldando il terreno, genera le termiche che sono quelle che ci fanno volare e rimaner per aria. Nel momento in cui si “spegne” il sole non abbiamo più le nostre termiche e se siamo relativamente vicini all'aeroporto rientreremo altrimenti potremmo effettuare un fuoricampo.”
La tecnologia aiuta in questo caso?
“Ci dà una grossa mano. con l'avvento dei computer cartografici noi sappiamo sempre dove siamo e cosa abbiamo sotto di noi, fondamentalmente le strade, i paesi, i fiumi, le città e anche le aviosuperfici sfruttabili per le nostre eventuali emergenze. Tutte queste informazioni ci danno molta serenità.”
Può raccontarci qualche aneddoto sotto questo unto di vista?
“Una volta sono atterrato a Bassano del Grappa, sul terreno di una villa d'epoca dove il proprietario per sua passione aveva comprato un terreno attaccato alla villa, lungo 600 m e tirato al laser, assolutamente perfetto per atterrare. E una volta scesi è anche venuto a prenderci con il trattorino taglia erba offrendoci anche da bere. Non dimentichiamoci che durante il corso è anche prevista una formazione sugli atterraggi di emergenza e i suoi fuoricampo.”
C'è la possibilità di effettuare un volo come passeggero per poter anche solo capire se piace lo sport e la disciplina?
“Assolutamente sì. Abbiamo i nostri istruttori e i nostro aliante biposto destinato alla scuola che sono dedicati a chi vorrà contattarci, per prendere accordi con noi, e poter provare e capire di che cosa si tratta il volo a vela. Abbiamo anche la possibilità di prevedere delle giornate intitolate “ Pilota per un giorno “ dove in maniera assolutamente sintetica si fa una breve formazione in aula, spiegando le caratteristiche del velivolo, i comandi, la strumentazione, l'aerotecnica, la meteorologia e altre nozioni. Poi si prova l'ebbrezza del volo vero e proprio, a bordo di questo aliante biposto con un istruttore, Esattamente come se fosse una vera e propria prima missione di volo con l'istruttore.”
Quanti soci siete e quanti voli all'incirca effettuate durante l'anno?
“Nell'associazione del volo a vela di Verona abbiamo 35 soci, tra i quali sei trainatori dei quali due sono volovelisti. e poi abbiamo quattro istruttori. Dal punto di vista delle attività mediamente possiamo parlare di circa 500 traini all'anno. Gran parte di questi traini, con i relativi voli, sono ovviamente effettuati nella bella stagione.”
D'inverno si vola?
“Non si esclude assolutamente il volo anche invernale per quanto riguarda i voli scuola, i voli di ripresa o di allenamento.”
Continuiamo a parlare di numeri del volo a vela ma uscendo dal raggio di Boscomantico?
“In Italia abbiamo circa cinquemila, seimila pilotai. Per dare un idea di volovelisti presenti in Germania se contano circa trentamila.”
Come mai così tanta differenza?
“La motivazione va ricercata in quello che è stata una situazione socio economica di parecchi anni fa. In Germania c'è stato l'embargo tra la prima e seconda guerra mondiale, relativamente agli aeroplani e ai mezzi bellici. Questa condizione ha fatto sì che comunque i piloti di volo a vela potessero avere la loro formazione e il loro brevetto, visto che questa attività non rientrava nell'embargo. Automaticamente questa mentalità e questo concetto di volo si è diffusa molto di più che in Italia, anche perché al cospetto dell'inizio della seconda guerra mondiale i tedeschi hanno fatto molta meno fatica a formare piloti dell'aviazione militare partendo già da parecchio personale formato per il volo a vela. Per capire poi quanto sia importante la formazione volo velistica su un pilota in genere ti porto l'esempio dell'Air France, che nei confronti dei suoi piloti, se qualcuno di questi ha un brevetto di volo a vela, ha 20 giorni in più di ferie.”
Qual è il costo di un aliante?
“Di fatto l'aliante è costruito in materiale sintetico quindi praticamente eterno. Un aliante degli anni 80 con una cellula in buona salute e con il certificato di navigabilità rinnovato lo possiamo trovare quattro, cinquemila euro. Consideriamo che il costo di uno sgancio a 600 m di quota lo paghiamo sessanta euro, e potenzialmente potremmo per questa cifra fare un volo comodamente di cinque o sei ore.”
Dopo Boscomantico c'è un impianto di volo a vela che ti piace in modo particolare o che hai nel cuore?
“Possiamo dire che nel centro Italia nella zona di L'aquila e Rieti abbiamo assolutamente il bengodi nazionale per quanto riguarda il volo a vela. In quella zona ci sono condizioni di volo che possiamo definirle doppie se non triple rispetto alle opportunità delle nostre zone di volo. Indubbiamente dal punto di vista paesaggistico un volo in Dolomiti è qualcosa del quale non si può esprimere fino in fondo le emozioni che ti da. Mi torna la pelle d'oca ripensando a un volo in Dolomiti con una risalita sul Sasso Lungo dove comodamente puoi trovare una forza e una spinta di risalita di cinque o sei metri al secondo se non addirittura a fondo scala, e quando capisci di aver sfruttato una forza così forte semplicemente con la tua attitudine questo ti riempie di gioia e di soddisfazione e ti dà ancora più coraggio e con un'immensa gratificazione per continuare il volo. Non dimentichiamoci mai del nostro Monte Baldo che nel momento in cui lo sorvoliamo e facciamo il nostro volo sopra i duemila, duemiladuecento metri abbiamo tutta la nostra Lessinia e la Valpolicella da una parte e il lago di Garda dall'altra. lo spettacolo fa rimanere senza fiato.”
Ringraziamo l'avvocato Flavio Ambrosini per la disponibilità e la passione trasmessa dalle sue parole per il volo a vela.
La nostra speranza è di avervi perlomeno incuriosito parlando di questa disciplina così affacinante.