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Tornado Special Color

Tornado Special Color

Abbiamo avuto la fortuna di vederlo in “anteprima” all’International Air Tattoo e questo special color ci ha subito incuriositi. 
Per questo motivo ci siamo permessi di disturbare il Comandante del 6° Stormo Coll. pilota Vitaliti e gli abbiamo posto delle domande frutto della nostra curiosità.
Ringraziamo di cuore il Comandante e il suo staff per la gentile collaborazione e disponibilità dimostrata nei nostri confronti.

  1. Come nasce l’idea di questa particolare livrea per i 50 anni dal primo volo?

In occasione del 50° anniversario del primo volo del velivolo Tornado il consorzio PANAVIA ha promosso una serie di iniziative tese a ricordare questo storico momento per l’aviazione, fra cui la realizzazione, su invito giunto direttamente ai Diavoli Rossi, di una livrea commemorativa, che è stata interpretata dal 6° Stormo per raccontare appieno la storia e l’impiego del “Multi-Role Combat Aircraft (MRCA) in Italia, presso tutti i Reparti ed i Gruppi Volo che lo hanno impiegato, e ripercorrere le tappe fondamentali di quella che possiamo definire una meravigliosa avventura, fatta di uomini e di donne che nel corso di 50 anni, in ogni settore e ruolo, hanno contribuito a scrivere una storia affascinante per l’Aeronautica Militare e per l’Italia, ma anche per l’avvio di una proficua collaborazione tra le industrie aerospaziali europee. 
Era il 14 agosto 1974 quando sull’aeroporto di Manching-Ingolstadt venne scritta una pagina memorabile per la storia dell’aviazione europea. Prendeva letteralmente il volo un sogno divenuto realtà꞉ il progetto MRCA Tornado.  Fin da subito il nuovo velivolo dimostrò la bontà delle proprie caratteristiche e capacità, imponendosi sul panorama aeronautico internazionale. La Partnership sviluppata tra i 3 Paesi aderenti avrebbe inoltre cambiato per sempre le dinamiche di collaborazione e di condivisione delle conoscenze e degli sforzi industriali in ambito europeo, primo esempio di comunione d’intenti in ambito aeronautico. Per gli utilizzatori il nuovo sistema d’arma giunto in linea all’inizio degli anni ’80, segnerà la storia operativa di oltre 40 anni.  4 decenni segnati da una crescente instabilità e sempre più frequenti crisi internazionali. Il Tornado ne sarà sia testimone che protagonista portando a compimento, al contempo, quella maturazione professionale di nuove generazioni di Ufficiali dell’Aeronautica Militare che svilupperanno un nuovo approccio alle operazioni, peculiari doti di leadership e conoscenze. Domineranno nuove tecnologie che consentiranno di affrontare scenari operativi sempre più complessi. Team work, leadership, gestione del rischio, pianificazione sono solo alcuni degli elementi che caratterizzano la vita degli equipaggi (piloti e navigatori) dei Gruppi Tornado. La persistenza nei più sfidanti scenari d’impiego ha imposto al Tornado un continuo e progressivo aggiornamento dei sistemi di bordo e delle dotazioni, in un perfetto binomio uomo – macchina, ancora oggi esempio di efficacia operativa, come dimostrato dall’attuale impiego nell’Operazione “Inherent Resolve” sui cieli dell’Iraq, svolta nell’ambito della Coalizione Internazionale per la lotta al DAESH che vede per la terza volta i velivoli del 6° Stormo, inquadrati nel Task Group Devil, rischierati sulla Base di Ali Al Salem in Kuwait. Il Sistema d’Arma “Tornado”, affonda le sue radici negli anni 70, quando varie nazioni europee si ritrovarono nella necessità di sviluppare una nuova generazione di aerei da combattimento multiruolo. Il programma portò alla definizione finale del progetto “TORNADO” a cui aderirono l’Italia, il Regno Unito e la Germania. Un progetto ambizioso, una collaborazione che pose le basi per la nascita di una vera e propria industria aeronautica europea. Competenze, professionalità, esperienze a confronto per lo sviluppo di sofisticate capacità,che diedero la spinta per un vero e proprio salto tecnologico in avanti. Il primo esemplare assegnato a un Reparto operativo fu il M.M.7006 (6-01) che venne consegnato al 154° Gruppo del 6° Stormo il 27 agosto 1982. Negli anni successivi il Tornado venne assegnato al 155°, al 156° e al 102° Gruppo acquisendo la piena operatività in Italia. Il battesimo del fuoco non si fece attendere quando il 14 settembre del 1990 8 velivoli partirono alla volta degli Emirati Arabi Uniti per l’operazione Locusta, per l’Aeronautica Militare prima operazione di guerra dalla fine della seconda guerra mondiale. Gli anni successivi, costellati di numerose crisi internazionali hanno visto il Tornado sempre protagonista in tutti i teatri operativi. Nel corso di oltre 40 anni di vita operativa ha saputo mantenersi al passo con i tempi grazie ai continui miglioramenti tecnologici che gli hanno consentito di raggiungere tutti gli obiettivi assegnati꞉ dall’interdizione alla ricognizione passando per la Difesa Aerea e, in particolare, per la soppressione delle difese aeree avversarie nella versione ECR, attraverso la quale si è sviluppata in Italia la capacità di Suppression of Enemy Air Defence. Multiruolo per il Tornado ha significato anche essere spesso impiegato a sostegno ed in collaborazione con le Forze dell’Ordine, la Protezione Civile e con il Ministero dell’ambiente a maggior conferma della sua poliedrica identità. A 50 anni dai primi sviluppi del progetto Tornado, l’Aeronautica Militare orgogliosamente festeggia i risultati raggiunti già vivendo l’ultima sfida che vedrà protagonista il velivolo Tornado ovvero il passaggio di testimone al nuovo velivolo F35 che lo sostituirà gradualmente nel corso dei prossimi anni in tutte le sue capacità.

  1. Chi ha partecipato alla sua ideazione? 

Il progetto è ispirato da una intuizione, da una “vision” del Comandante del 6° Stormo, Colonnello Luca Giuseppe VITALITI, in qualità di “pilota di Tornado” anziano del Reparto ,ancora in attività, oltre che di Comandante, che voleva raccontare attraverso una livrea speciale la storia che direttamente ha vissuto in prima persona ma anche le esperienze degli equipaggi che ci hanno preceduto e anche il patrimonio di tradizioni che ancora oggi custodiamo, che ha segnato la vita operativa di moltissimi piloti e di tutta l’Aeronautica Militare, ancora oggi di assoluta rilevanza. 
La livrea intende rappresentare un viaggio ideale nella storia operativa compiuta dal Tornado durante il suo impiego cinquantennale, richiamata dalle diverse tinte cromatiche che evocano le diverse livree impiegate nelle diverse fasi e nei diversi contesti operativi d’impiego, che scandiscono la successione delle principali missioni che hanno visto il Tornado protagonista e che hanno fatto “epoca” per le operazioni aeree A.M., ma anche rappresentano le diverse fasi di evoluzione tecnologica ed operativa che hanno progressivamente reso il binomio uomo-macchina sempre più evoluto, capace e performante. La Saetta rossa che corre lungo il profilo laterale richiama la “N” del consorzio TorNado – Panavia, mentre il tricolore che si staglia dalla deriva avvolge l’intera fusoliera convergendo sull’asse longitudinale, a suggellare come il Tricolore abbia sempre ispirato ed indirizzato il servizio del PA-200. Sulla fusoliera sono rappresentati gli stemmi dei sette Gruppi che hanno impiegato il Tornado in tutte le sue varianti, mentre il movimento sulla deriva richiama il dinamismo dell’azione che si combina in tre frecce rappresentanti le tre versioni (IDS, ECR ed ADV), che prendono forma dal logo “50° Anniversario” elaborato dal Consorzio. Nella parte inferiore del velivolo strisce cromatiche portano il focus sull’iconico logo “TorNado”.
R6 3939 copiaLa livrea del “Tornado 50” scandisce la successione cinquantennale delle diverse colorazioni che hanno visto il Tornado protagonista nei principali teatri operativi d’impiego, dalla colorazione bianco-rossa del prototipo dell’MRCA, denominato P.01 che volò la prima volta il 14 agosto 1974 a Manching in Germania e del primo prototipo italiano P.05 del 1975, alla colorazione mimetica verde-grigio-argento degli anni ’80 e ’90, nelle operazioni per il mantenimento della pace nella ex Jugoslavia e in Kosovo, in collaborazione con la Corte di Giustizia Internazionale, sino ad arrivare alla livrea desertica giallo-sabbia nell’ambito dell’operazione “Desert Storm” del 1990-1991 quale contributo italiano allo sforzo internazionale in risposta all’invasione irachena del Kuwait, per poi attestarsi sull’attuale livrea mono-grigio a bassa visibilità per l’Operazione ISAF in Afghanistan nel 2008-2009 e per l’Operazione Odyssey Dawn prima e Unified Protector, condotte dalla NATO in Libia in accordo alle risoluzioni n.1970 e n.1973 del Consiglio di Sicurezza dell’ONU nel 2014-2016 e per l’Operazione Inherent Resolve a supporto della coalizione internazionale per far fronte alla crisi mediorientale in corso e alla lotta contro DAESH nel 2020-2021 e nell’anno in corso raggiungendo il prestigioso traguardo delle 5000 ore di volo operativo. 

  1. Sono state fatte diverse proposte?

Abbiamo ricevuto varie proposte di collaborazioni da parte di ditte specializzate nel settore della progettazione grafica ed abbiamo selezionato quella che ha dato maggiori garanzie per la buona riuscita di un progetto ambiziosissimo. Sicuramente il risultato rende adeguato merito.

  1. È stata istituita una commissione speciale per valutare il risultato grafico ed estetico finale?

Lo sviluppo della grafica e la scelta delle soluzioni per rendere il nostro racconto, attraverso la livrea, non solo evocativo ma anche esteticamente piacevole è stato curato da un team del Reparto capitanato dal Comandante del 6° Stormo che ha attivamente partecipato sia alla definizione che alla realizzazione della livrea commemorativa. Il risultato è stato condiviso dall’Aeronautica Militare, doverosamente, in quanto la livrea intende rappresentare tutti coloro che hanno contribuito partecipando alle operazioni Tornado alla difesa ed alla sicurezza, ma direi anche all’evoluzione che ha portato l’A.M. ad essere Forza Aerea leader sul panorama internazionale.

  1. Di quali tecniche stiamo parlando per la realizzazione e l’applicazione sul velivolo di questa livrea?

Dopo aver valutato le varie opzioni ed in considerazione della complessità delle geometrie si è optato per una tecnica mista. Ovvero la livrea è stata dipinta utilizzando, come base di lavoro e per le correzioni in corso d’opera, un software di simulazione 3D. La verniciatura è stata realizzata da manutentori del 6° Stormo con tecniche di verniciatura classica, delimitando le aree di colorazione omogenea con pellicole adesive. 

  1. Quale sarà il futuro per questo special color? 

Sono stati realizzati per l’evento 50 Tornado due velivoli Special Color individuati fra quelli che si avvicinavano al termine delle ore volo. In questo modo almeno uno dei due potrà essere eventualmente destinato, mantenendo l’attuale livrea, a poli espositivi/museali di Forza Armata. D'altronde sono patrimonio della storia dell’aviazione e dell’Italia.

  1. Questo velivolo viene considerato ancora a tutti gli effetti operativo nell'organico dello Stormo o gli vengono assegnate solo determinate missioni? 

La ricca dotazione di payload, unita ad un’avionica tenuta costantemente al passo con l’evoluzione della tecnologia aerospaziale, consentono al Tornado di essere un velivolo ancora pienamente operativo e determinante per l’espressione delle capacità di contraviazione ed interdizione aerea, supporto alle Forze di Terra e ricognizione dell’Aeronautica militare. Tali caratteristiche hanno visto un continuo sviluppo a cavallo del XX° e del XXI° secolo, garantendo così al Tornado di rimanere sempre protagonista in prima linea superando indenne il passaggio di due salti di generazione tecnologica. A conferma della sua validità il velivolo è attualmente impiegato nell’ambito dell’operazione “Inherent Resolve” in Kuwait.

  1. Il velivolo cambia denominazione o resta con quella che aveva prima della verniciatura? 

Il velivolo conserva la propria denominazione.

  1. Come mai sono stati realizzati 2 special color? (6-41; 6-72) 

Il numero di due Special Color è adeguato a garantire la partecipazione alle diverse attività celebrative inerenti il 50° anniversario dal primo volo del velivolo Tornado, onorando al comtempo lo scalamento delle macchine per attività addestrativa ed operativa. Gli eventi promozionali/celebrativi fuori confini nazionali a cui abbiamo partecipato sono stati la mostra internazionale dell’aeronautica e dello spazio di Berlino (ILA Berlino) e il Royal International Air Tattoo (RIAT24) organizzata dalla RAF sull’Aerobase di Fairford seno in programma altri eventi in Inghilterra ed in Germania. Inoltre il 25 settembre il “Tornado Special Color 50° Anniversario” sarà presentato a Ghedi.

  1. Come è nata l’idea di portare un velivolo al Riat 2024 ? 

Grazie alla collaborazione fra gli inglesi della Royal Air Force e l’Aeronautica Militare, una collaborazione duratura, fatta di stima reciproca tra le due Forze Aeree, abbiamo preso parte al RIAT24, una delle più grandi manifestazioni aeree al mondo. Il 6° Stormo di Ghedi ha partecipato con un Tornado Special Color in mostra statica che ha effettuato inoltre un sorvolo in formazione nella prima sezione, con altri velivoli NATO, per celebrare i 75 anni della nascita dell’Alleanza Atlantica. Da solo il nostro Tornado ha rappresentato 50 dei complessivi 75 anni di adesione e partecipazione attiva in seno alla NATO. Ovviamente la Gran Bretagna è stata un utilizzatore nonché partner del progetto Tornado e quindi ha particolarmente gradito la possibilità di avere un velivolo PA200 durante la manifestazione.